Ieri sera ho avuto un'occasione imperdibile...sono andato a una festa di matrimonio!!
Sono stato invitato da Suad, una sister sudanese che lavora in ICU, per il matrimonio del fratello.
Primo problema...il regalo.
Chiedo consiglio ai simpaticissimi internazionali che abitano la casa di Riyad con me...la cosa più intelligente che sono riusciti a dire è stata una capra. Immaginatevi il sottoscritto sul bus con una capra al guinzaglio...idea bocciata, anche se magari poteva essere valida.
Inutile dire che chi ha proposto l'asino come regalo è stato mandato direttamente a cagare.
Ho preferito chiedere alle nostre guardie di casa e ai driver che, con un po' più di sale in zucca, hanno proposto o una penna un po' bellina o un orologio o qualcosa di simile. Not so bad.
Sono andato nella cartoleria qui vicino casa e dopo 5 min (record) ne sono uscito con un set completo preconfezionato penna + orologio + portachiavi!! E il tutto solo per 60 SP (24 euri circa), 75 di listino contrattato fino a 60 (ma solo perché ero stanco..altrimenti si scendeva ancora). L'alternativa era penna + orologio e basta oppure p + o + accendino (ma non sapevo se fumava) o macchina fotografica usa e getta (non mi ispirava) o bussola (per trovare La Mecca?..inutile qui..ogni 2 metri c'è qualcuno che prega). Comunque lo scoglio regalo è stato brillantemente superato..25 min di consigli e 5 min di trattative più acquisto. Mitico cartolaio..ha tutto. Anche CocaCola e cioccolato. Tipo Reginato.. :-)
Ora. Appuntamento alle 19.30 in SukArabi. Doccia veloce..mi metto elegante (jeans da battaglia e polo..) e si parte in bus. Siamo in due.
Siamo in leggero ritardo, ma tanto, penso, in un mese la media dei ritardi dei sudanesi è sempre stata tra 30 e 60 min.. Alle 19.32 mi chiama Suad! E' un miracolo..mi sta già aspettando!! In ogni caso siamo praticamente arrivati.
Scendiamo dal bus e saliamo su quello che ci porterà ad Omdourman, un quartiere enorme di Khartoum al di là del Nilo, dove già sono andato a vedere i dervishi danzanti e poi al suk.
Oltre a Suad c'è anche Muna, un'altra sister sudanese dell'ICU, e poi mi dicono che la avrei trovato anche altri e altre sister del nostro reparto. Oltre a una quantità imprecisata di invitati. E scopro una cosa particolare..noi cavagia (bianchi, in arabo) saremo qualcosa tipo ospiti speciali; per gli sposi è una grossa fortuna ed un grosso onore avere dei cavagia al proprio matrimonio.
Arriviamo a casa di Suad per le 20.10 e la festa inizierà alle 21.00...ora però viene il difficile ovvero le presentazioni. La mamma, 7 tra fratelli e sorelle, zie, cugini e cugine, amici, amiche...più una quantità imprecisata di bambini.
Suad vive in una via laterale, non asfaltata e questo significa che in questa stagione c'è solo fango. All'interno del cancello troviamo 3 o 4 costruzioni basse, piccoline, divise in due stanze..muri, pavimento ricoperto col celophan, sul soffitto 4 piccole travi di ferro, l'immancabile pala per rinfrescare e la copertura di "rami" e foglie intrecciate. Arredamento: 2 letti e un piccolo armadio. Cortile con cucina abitabile..all'aperto, con tettoia.
In ogni caso lì abitano Suade, i suoi genitori, le sorelle (tranne quella sposata), i fratelli e
Finito il carosello delle presentazioni continuiamo a chiacchierare con Suad, Muna e i pochi che parlano inglese, quando ad un certo punto arrivano 2 sorelle con un enorme condizionatore trasportabile in spalla e ce lo piazzano nella camera dove eravamo..inutile far capire che stiamo bene anche senza, noi siamo gli ospiti e loro devono farci stare bene. A tutti i costi. Qual'è il problema?..acceso sto mega condizionatore saltano tutte le luci nella stanza!! Bene..al fresco ma al buio. Non si può avere tutto dalla vita.
Però subito ci dicono che quando un'ospite entra in casa e va via la luce significa che la luce dell'ospite illuminerà la casa più delle lampadine. Bello..
Durante la presentazione dei parenti sono riuscito anche a fare la mia bella figura di merda...che non manca mai. Nella confusione di fratelli ho sbagliato a capire qual'era quello che si sposava e quindi ho fatto gli auguri e ho dato il regalo a quello sbagliato. Probabilmente le risate di tutta la famiglia si sono sentite fino in Europa!!
Aspettando l'inizio della festa siamo riusciti a farci spiegare come funziona un matrimonio quaggiù in Sudan.
Innanzitutto la famiglia di Suad è mussulmana e quindi per il matrimonio non esiste una cerimonia religiosa ben precisa, ma a quanto sono riuscito a capire alla moschea con l'Imam si espleta solamente la parte burocratica.
Nel caso del fratello di Suad, lui si era sposato un anno prima perché la moglie è di Port Sudan, una città sudanese sul Mar Rosso e quindi quella di ieri è stata la cerimonia di festeggiamento con tutta la famiglia e gli amici.
Prima della festa innanzitutto, come succede da noi, la sposa e lo sposo si preparano, separati; si vestono, la sposa si trucca e si pettina, ecc...solite cose, insomma. La cosa più particolare sono le decorazioni con l'hennè. Lo sposo ha tutte le dita e metà palmo di mani e piedi pitturate di nero, mentre la sposa ha i polpastrelli neri e dei fiori disegnati che partono dalle dita e salgono fino a metà avambraccio. Bellissime. Questi disegni poi li hanno anche alcune delle donne invitate, le parenti e le amiche più prossime. Gli uomini amici dello sposo normalmente si dipingono solo le dita, senza la metà del palmo, o un quarto di palmo con 2 dita.
La festa in questo caso viene fatta in strada, per questioni di spazio; dei teli colorati montati su dei telai delimitano un grosso piazzale e tutto intorno ci sono le sedi per gli invitati. Su un lato l'immancabile dj...ieri sera c'erano un tastierista, un assistente che metteva le basi e un cantante (stile gigi d'alessio)..per chi li conosce, un po' mi ricordavano Paolo e Roby ai tempi d'oro.
Arrivano le 21:00..tutti fuori!! Arrivano i parenti, gli amici, i vicini di casa..in taxi, a piedi, coi rasha (ape car fatte a risciò)..parte la musica. Noi siamo seduti quasi accanto agli sposi..per loro ovviamente niente sedie di plastica ma due poltroncine da giardino imbottite.
Ed ecco che finalmente arrivano gli sposi..lei è vestita di rosso scuro, granata..qualcosa del genere, comunque con l'abito tradizionale sudanese. Lui..abbandonato l'abito tradizionale (non ricordo come si chiama, tunica bianca e cappellino bianco) che aveva prima quando ci siamo presentati, ora indossa niente popò di meno che camicia a maniche lunghe e pantalone di velluto!!! Ci saranno 30 gradi...io sudo con polo e jeans leggeri..
Vestiti a parte...si corre tutti in torno agli sposi e si inizia a ballare.
Le donne per festeggiare fanno un urlo starno, acutissimo, facendo vibrare la lingua. E quella che urla e balla di più è la mamma dello sposo, pazza di gioia.
Gli uomini fanno bashir...ovvero...battono stecca!!!!! Si..fare bashir significa augurare buona fortuna alla coppia e si fa o battendo stecca con le dita o schioccandole..ovviamente sempre a ritmo di musica. Come tirarsi indietro? Ci guardano tutti...e allora giù di bashir verso gli sposi. E giù anche a ballare...la musica è un incrocio tra il liscio delle balere, la musuca napoletana e i ritmi arabi. Mi viene in mente Davide Van de Sfroos quando canta "..là nella balèra gira la nòcc, la gira, la bàla, la maja urelògg.." solo che qui possiamo scordarci la buteglia che danza. Mi chiedono di fare la danza tipica italiana...a me???? Niente da fare.."sono in Sudan e si balla la danza tipica sudanese" e con questa frase me la cavo. Tutto sommato per ballare come fanno loro basta muoversi un po' a tempo..però come hanno loro il ritmo nel sangue..
Sono tutti scatenati nella danza..maschi e femmine..vecchi e bambini. E' uno spettacolo vederli tutti colorati nei loro vestiti tradizionali che si muovono a ritmo, i veli delle donne che volano mossi da un po' di venticello venuto a darci qualche minuto di sollievo. Qui la religione e le proibizioni allentano un po' la morsa..le donne ballano, i veli a volte cadono e lasciano intravedere i capelli (ma non tutte..c'è chi se lo tiene ben stretto). Però gli uomini di qua e le donne di là..divisi. Solo lo sposo tiene la sposa per mano.
Che casino questa società..in 6 mesi riuscirò a capire solo un centesimo di quello che accade qui, di come girano le cose..è troppo lontana da noi, troppo diversa. Ma esserci immersi lascia senza fiato e soprattuto fa crescere dentro una voglia immensa di capire.
Il tempo vola. Alle 23 la festa finisce..più tardi non si può fare altrimenti la polizia fa smettere. Ovviamente niente banchetto, niente antipasti vari, bis di primi, tris di secondi, sorbetto, vino, dolce, caffè e ammazzacaffè. Solo una Pepsi per noi cavagia..la festa è la musica. La festa costa, e i soldi qui non ci sono. Almeno non per tutti.
Sediamo sudati, stanchi, contenti..stiamo un po' a chiacchierare. Dell'ICU ci sono Suad, Muna, Suna, Ezaidin e Hemsa, conosciuto anche come Mr Five (in arabo 5 si dice Kemsa, e la pronuncia è simile al suo nome); sono molto amici, hanno studiato insieme a ora lavorano anche assieme.
Suad ha il fidanzato a 4 ore di bus da Khartoum (beh, non mi lamento più..), nella città dove hanno studiato per diventare sister. Un giorno si sposerà.
Muna ha il fidanzato qui a Khartoum, Mohammed (qui il 30% si chiama così, il 30% Hammed e il restante 40% entrambi!! Che casino i nomi..), l'ho anche conosciuto, un ragazzo simpatico, baffetto, tecnico di impianti di condizionamento (il lavoro non gli manca qui..). Tra un anno vorrebbe sposarsi e avere 8-10 figli...tanti auguri!!
Suna è la sister che mi ha spiegato come si prepara lo Ja-bahnà (farò un post dedicato esclusivamente a questo)..ho una foto e i filmati della preparazione che vedrete a tempo debito.
Ezaidin e Hemsa sono i due maschi del reparto...mi fanno morire dal ridere, simpaticissimi. Sono l'apoteosi del african-style...il loro motto potrebbe essere "bashir-bashir"..piano-piano. Il primo vive nel suo mondo, pacifico e beato. Il secondo sogna di lavorare contemporaneamente in 3 cliniche private e guadagnare 8.000$ al mese. No comment. Due bravissime persone...è che in fatto di nursing hanno da fare ancora un po' di strada. Ci lavoreremo.
Per concludere la serata da ospiti d'onore ecco che arriva il nostro taxi, ovviamente prenotato dalla famiglia degli sposi e già pagato. Salutiamo tutti...ormai abbiamo almeno 30 amici in più..e via verso Riyad.
Sono stato bene..queste cose mi mettono pace. Sentire l'affetto, vedere con quale felicità e gratuità offrono il meglio che hanno per te, capire che sono sinceramente felici di averti tra loro, di parlare con te, di raccontarti.
Poi, cavolo, ai matrimoni mi commuovo sempre..
W gli sposi.
P.S. Niente foto per ora..non le ho fatte io e non me le hanno ancora date. Appena posso le aggiungo. E scusate se il racconto è u po' confuso...è che ho troppa roba da scrivere e io non sono capace di ordinare le idee in testa. Toppa Coca-Cola...
Sono stato invitato da Suad, una sister sudanese che lavora in ICU, per il matrimonio del fratello.
Primo problema...il regalo.
Chiedo consiglio ai simpaticissimi internazionali che abitano la casa di Riyad con me...la cosa più intelligente che sono riusciti a dire è stata una capra. Immaginatevi il sottoscritto sul bus con una capra al guinzaglio...idea bocciata, anche se magari poteva essere valida.
Inutile dire che chi ha proposto l'asino come regalo è stato mandato direttamente a cagare.
Ho preferito chiedere alle nostre guardie di casa e ai driver che, con un po' più di sale in zucca, hanno proposto o una penna un po' bellina o un orologio o qualcosa di simile. Not so bad.
Sono andato nella cartoleria qui vicino casa e dopo 5 min (record) ne sono uscito con un set completo preconfezionato penna + orologio + portachiavi!! E il tutto solo per 60 SP (24 euri circa), 75 di listino contrattato fino a 60 (ma solo perché ero stanco..altrimenti si scendeva ancora). L'alternativa era penna + orologio e basta oppure p + o + accendino (ma non sapevo se fumava) o macchina fotografica usa e getta (non mi ispirava) o bussola (per trovare La Mecca?..inutile qui..ogni 2 metri c'è qualcuno che prega). Comunque lo scoglio regalo è stato brillantemente superato..25 min di consigli e 5 min di trattative più acquisto. Mitico cartolaio..ha tutto. Anche CocaCola e cioccolato. Tipo Reginato.. :-)
Ora. Appuntamento alle 19.30 in SukArabi. Doccia veloce..mi metto elegante (jeans da battaglia e polo..) e si parte in bus. Siamo in due.
Siamo in leggero ritardo, ma tanto, penso, in un mese la media dei ritardi dei sudanesi è sempre stata tra 30 e 60 min.. Alle 19.32 mi chiama Suad! E' un miracolo..mi sta già aspettando!! In ogni caso siamo praticamente arrivati.
Scendiamo dal bus e saliamo su quello che ci porterà ad Omdourman, un quartiere enorme di Khartoum al di là del Nilo, dove già sono andato a vedere i dervishi danzanti e poi al suk.
Oltre a Suad c'è anche Muna, un'altra sister sudanese dell'ICU, e poi mi dicono che la avrei trovato anche altri e altre sister del nostro reparto. Oltre a una quantità imprecisata di invitati. E scopro una cosa particolare..noi cavagia (bianchi, in arabo) saremo qualcosa tipo ospiti speciali; per gli sposi è una grossa fortuna ed un grosso onore avere dei cavagia al proprio matrimonio.
Arriviamo a casa di Suad per le 20.10 e la festa inizierà alle 21.00...ora però viene il difficile ovvero le presentazioni. La mamma, 7 tra fratelli e sorelle, zie, cugini e cugine, amici, amiche...più una quantità imprecisata di bambini.
Suad vive in una via laterale, non asfaltata e questo significa che in questa stagione c'è solo fango. All'interno del cancello troviamo 3 o 4 costruzioni basse, piccoline, divise in due stanze..muri, pavimento ricoperto col celophan, sul soffitto 4 piccole travi di ferro, l'immancabile pala per rinfrescare e la copertura di "rami" e foglie intrecciate. Arredamento: 2 letti e un piccolo armadio. Cortile con cucina abitabile..all'aperto, con tettoia.
In ogni caso lì abitano Suade, i suoi genitori, le sorelle (tranne quella sposata), i fratelli e
Finito il carosello delle presentazioni continuiamo a chiacchierare con Suad, Muna e i pochi che parlano inglese, quando ad un certo punto arrivano 2 sorelle con un enorme condizionatore trasportabile in spalla e ce lo piazzano nella camera dove eravamo..inutile far capire che stiamo bene anche senza, noi siamo gli ospiti e loro devono farci stare bene. A tutti i costi. Qual'è il problema?..acceso sto mega condizionatore saltano tutte le luci nella stanza!! Bene..al fresco ma al buio. Non si può avere tutto dalla vita.
Però subito ci dicono che quando un'ospite entra in casa e va via la luce significa che la luce dell'ospite illuminerà la casa più delle lampadine. Bello..
Durante la presentazione dei parenti sono riuscito anche a fare la mia bella figura di merda...che non manca mai. Nella confusione di fratelli ho sbagliato a capire qual'era quello che si sposava e quindi ho fatto gli auguri e ho dato il regalo a quello sbagliato. Probabilmente le risate di tutta la famiglia si sono sentite fino in Europa!!
Aspettando l'inizio della festa siamo riusciti a farci spiegare come funziona un matrimonio quaggiù in Sudan.
Innanzitutto la famiglia di Suad è mussulmana e quindi per il matrimonio non esiste una cerimonia religiosa ben precisa, ma a quanto sono riuscito a capire alla moschea con l'Imam si espleta solamente la parte burocratica.
Nel caso del fratello di Suad, lui si era sposato un anno prima perché la moglie è di Port Sudan, una città sudanese sul Mar Rosso e quindi quella di ieri è stata la cerimonia di festeggiamento con tutta la famiglia e gli amici.
Prima della festa innanzitutto, come succede da noi, la sposa e lo sposo si preparano, separati; si vestono, la sposa si trucca e si pettina, ecc...solite cose, insomma. La cosa più particolare sono le decorazioni con l'hennè. Lo sposo ha tutte le dita e metà palmo di mani e piedi pitturate di nero, mentre la sposa ha i polpastrelli neri e dei fiori disegnati che partono dalle dita e salgono fino a metà avambraccio. Bellissime. Questi disegni poi li hanno anche alcune delle donne invitate, le parenti e le amiche più prossime. Gli uomini amici dello sposo normalmente si dipingono solo le dita, senza la metà del palmo, o un quarto di palmo con 2 dita.
La festa in questo caso viene fatta in strada, per questioni di spazio; dei teli colorati montati su dei telai delimitano un grosso piazzale e tutto intorno ci sono le sedi per gli invitati. Su un lato l'immancabile dj...ieri sera c'erano un tastierista, un assistente che metteva le basi e un cantante (stile gigi d'alessio)..per chi li conosce, un po' mi ricordavano Paolo e Roby ai tempi d'oro.
Arrivano le 21:00..tutti fuori!! Arrivano i parenti, gli amici, i vicini di casa..in taxi, a piedi, coi rasha (ape car fatte a risciò)..parte la musica. Noi siamo seduti quasi accanto agli sposi..per loro ovviamente niente sedie di plastica ma due poltroncine da giardino imbottite.
Ed ecco che finalmente arrivano gli sposi..lei è vestita di rosso scuro, granata..qualcosa del genere, comunque con l'abito tradizionale sudanese. Lui..abbandonato l'abito tradizionale (non ricordo come si chiama, tunica bianca e cappellino bianco) che aveva prima quando ci siamo presentati, ora indossa niente popò di meno che camicia a maniche lunghe e pantalone di velluto!!! Ci saranno 30 gradi...io sudo con polo e jeans leggeri..
Vestiti a parte...si corre tutti in torno agli sposi e si inizia a ballare.
Le donne per festeggiare fanno un urlo starno, acutissimo, facendo vibrare la lingua. E quella che urla e balla di più è la mamma dello sposo, pazza di gioia.
Gli uomini fanno bashir...ovvero...battono stecca!!!!! Si..fare bashir significa augurare buona fortuna alla coppia e si fa o battendo stecca con le dita o schioccandole..ovviamente sempre a ritmo di musica. Come tirarsi indietro? Ci guardano tutti...e allora giù di bashir verso gli sposi. E giù anche a ballare...la musica è un incrocio tra il liscio delle balere, la musuca napoletana e i ritmi arabi. Mi viene in mente Davide Van de Sfroos quando canta "..là nella balèra gira la nòcc, la gira, la bàla, la maja urelògg.." solo che qui possiamo scordarci la buteglia che danza. Mi chiedono di fare la danza tipica italiana...a me???? Niente da fare.."sono in Sudan e si balla la danza tipica sudanese" e con questa frase me la cavo. Tutto sommato per ballare come fanno loro basta muoversi un po' a tempo..però come hanno loro il ritmo nel sangue..
Sono tutti scatenati nella danza..maschi e femmine..vecchi e bambini. E' uno spettacolo vederli tutti colorati nei loro vestiti tradizionali che si muovono a ritmo, i veli delle donne che volano mossi da un po' di venticello venuto a darci qualche minuto di sollievo. Qui la religione e le proibizioni allentano un po' la morsa..le donne ballano, i veli a volte cadono e lasciano intravedere i capelli (ma non tutte..c'è chi se lo tiene ben stretto). Però gli uomini di qua e le donne di là..divisi. Solo lo sposo tiene la sposa per mano.
Che casino questa società..in 6 mesi riuscirò a capire solo un centesimo di quello che accade qui, di come girano le cose..è troppo lontana da noi, troppo diversa. Ma esserci immersi lascia senza fiato e soprattuto fa crescere dentro una voglia immensa di capire.
Il tempo vola. Alle 23 la festa finisce..più tardi non si può fare altrimenti la polizia fa smettere. Ovviamente niente banchetto, niente antipasti vari, bis di primi, tris di secondi, sorbetto, vino, dolce, caffè e ammazzacaffè. Solo una Pepsi per noi cavagia..la festa è la musica. La festa costa, e i soldi qui non ci sono. Almeno non per tutti.
Sediamo sudati, stanchi, contenti..stiamo un po' a chiacchierare. Dell'ICU ci sono Suad, Muna, Suna, Ezaidin e Hemsa, conosciuto anche come Mr Five (in arabo 5 si dice Kemsa, e la pronuncia è simile al suo nome); sono molto amici, hanno studiato insieme a ora lavorano anche assieme.
Suad ha il fidanzato a 4 ore di bus da Khartoum (beh, non mi lamento più..), nella città dove hanno studiato per diventare sister. Un giorno si sposerà.
Muna ha il fidanzato qui a Khartoum, Mohammed (qui il 30% si chiama così, il 30% Hammed e il restante 40% entrambi!! Che casino i nomi..), l'ho anche conosciuto, un ragazzo simpatico, baffetto, tecnico di impianti di condizionamento (il lavoro non gli manca qui..). Tra un anno vorrebbe sposarsi e avere 8-10 figli...tanti auguri!!
Suna è la sister che mi ha spiegato come si prepara lo Ja-bahnà (farò un post dedicato esclusivamente a questo)..ho una foto e i filmati della preparazione che vedrete a tempo debito.
Ezaidin e Hemsa sono i due maschi del reparto...mi fanno morire dal ridere, simpaticissimi. Sono l'apoteosi del african-style...il loro motto potrebbe essere "bashir-bashir"..piano-piano. Il primo vive nel suo mondo, pacifico e beato. Il secondo sogna di lavorare contemporaneamente in 3 cliniche private e guadagnare 8.000$ al mese. No comment. Due bravissime persone...è che in fatto di nursing hanno da fare ancora un po' di strada. Ci lavoreremo.
Per concludere la serata da ospiti d'onore ecco che arriva il nostro taxi, ovviamente prenotato dalla famiglia degli sposi e già pagato. Salutiamo tutti...ormai abbiamo almeno 30 amici in più..e via verso Riyad.
Sono stato bene..queste cose mi mettono pace. Sentire l'affetto, vedere con quale felicità e gratuità offrono il meglio che hanno per te, capire che sono sinceramente felici di averti tra loro, di parlare con te, di raccontarti.
Poi, cavolo, ai matrimoni mi commuovo sempre..
W gli sposi.
P.S. Niente foto per ora..non le ho fatte io e non me le hanno ancora date. Appena posso le aggiungo. E scusate se il racconto è u po' confuso...è che ho troppa roba da scrivere e io non sono capace di ordinare le idee in testa. Toppa Coca-Cola...
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