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13 set 2007

Un giorno a scuola


Ieri siamo andati a scuola..si, avete capito bene, a scuola. O almeno..a chiamarla scuola ci vuole un bel coraggio..ricorda una scuola solo perchè i bambini hanno una divisa, un quaderno stracciato a testa (ma niente libri) qualche panchina e i più grandi anche un banco (...insomma), quttro pareti e il soffitto di bambù e ogni tanto, quando riescono a venire, anche dei maestri.
Ma andiamo un po' per ordine.
Davanti all'altra casa di Emergency,una delle due dove dormono gli internazionali, ci sono un bel po' di capanne, per la maggior parte di profughi del Sud, e ovviamente anche mille bambini, com'è tipico dell'Africa.
La parte del personale che abita in quella casa, essendoci la gente da ormai tre anni, ormai conosce benissimo i bambini e in un certo senso ne ha "adottati" una 15, quelli delle baracche più vicine. Il tutto come singole persone, come gruppo di amici, non come ONG.
Tra le cose che fanno per loro, oltre a lavarli una volta alla settimana, hanno deciso di aiutarli a scuola, iniziando sostenendo per loro la retta di iscrizione e cercando di mandarli a scuola quando invece stavano a casa a cazzaronare.
Il passo successivo è stato quasi una diretta conseguenza...chiedersi com'è questa scuola.
Beh...chi l'ha vista la prima volta ha capito subito che c'era qualcosa da fare.
Io sono arrivato qui solo 2 mesi fa e, tra che abito nell'altra casa a 20 min da li e tra che in ospedale faccio i turni, non sono mai riuscito a fare qualcosa di pratico per questi bambini. Ora purtroppo buona parte del personale che si occupava di loro è tornato in Italia e quindi sto cercando di coinvolgermi un po' di più in questo "progetto" personale, extra-lavorativo.
Comunque, tornando alla scuola, anche il preside stesso quando ha visto questi cavagia (bianchi) che venivano a visitare la scuola, ha chiesto di poterlo aiutare.
La situazione lì è questa..innanzitutto la struttura è fatta di bambù, il pavimento è la terra e quindi quando fa caldo significa che fa veramente caldo e quando piove per più più di tre giorni si chiude per impraticabilità del campo, per usare un termine calcistico.
Igenicamente...vi dico solo che li non arriva acqua e che le latrine ormai sono piene, ma nonostante questo vengono usate ancora, non essendoci un'alternativa.
La scuola è una primaria..dimenticavo, si chiama Aleluya Basic School ed è nata accanto alla chiesa, con l'esigenza di raccogliere tuti quei bambini figli di profughi (quindi cristiani) o i bambini musulmani delle famiglie povere che altrimenti non potrebbero frequentare altra scuola. Le classi vanno dalla 1° alla 7°e manca l'8°..e dato il mix di cristiani e musulmani i giorni di vacanza durante la settimana sono il venerdì e la domanica. C'è anche l'asilo per i più piccoli che, non avendo abbastanza aule, sono stati messi in chiesa.
Tornando a noi..per quanto riguarda le attrezzature scolastiche è una tragedia. I più piccoli, quelli delle prime due classi, hanno solo delle panchinette traballati e man mano che si sale ci sono delle panchine un po' più belline e delle cose simili a dei banchi. Le lavagne ci sono in tutte le classi, ma non sempre ci sono i gessi.
I libri costano caro e non tutti li hanno..e forse neanche tutti hanno un quaderno per poter scrivere. Mantre gli insegnanti non vengono pagati da un po' e non hanno i soldi per venire a scuola.
Ecco..credo di avervi detto quasi tutto. E vi assicuro che non ho per niente esagerato.
Per qusto motivo ci si è detto che era necessario fare qualcosa..ma cosa? Questa scula necessita di un aiuto importante e nn è sufficiente quello che io o Valerio o Margherita o Mirko o Annalisa possiamo fare quando abbiamo una mezza gornata libera.
Per questo motivo abbiamo contattato una ONG sudanese che si occupa di questo, ricosrtuire le scuole, formare gli insegnanti, trovare aiuti e James, uno di loro, è venuto con noi per aiutarci a capire come iniziare, quali sono le priorità, come organizzarci.
Quando il preside ci ha fatto fare il giro delle "classi" ha voluto parlare ai bambini e ha raccontato di come si ricorda ancora il male che aveva al sedere quando finiva la scuola dopo una mattina passata a fare lezione seduto su un sasso. Ovviamente senza banco.
Ci rivedremo tra poco..inizieremo a fare qualcosa. Il progetto (come dicevo prima, non c'entra nulla con Emergency ma è una cosa nata tra noi "singoli" ) è impegnativo...vedremo cosa si riuscirà a fare.
Ovviamente avremo..no, scusate, hanno bisogno..loro (quelli delle foto qua sotto) anche dell'aiuto di ognuno di voi.
Vi terrò aggiornati..



3 commenti:

Anonimo ha detto...

...qualcosa mi dice che, tra i tanti problemi di questa scuola, non ci sono nè bullismo nè video scemi girati col cellulare...magra consolazione,lo so...
cmq,bella questa iniziativa...! Riguardo invece all'anestesista pietro, a me sembra che assomigli un po' all'attore(non so come si chiama) che ha girato "sliding doors"... ciao nè! fabri

Anonimo ha detto...

Ciao scappato di casa !!!!! Il mio carissimo amico Malick EDP dell'azienda ti stima , e ti postera' anche lui !!!! Tieni duro !!!!!
IL Nanni

Andriiia ha detto...

Mitico Nanni!!!! Grazie...per l'incoraggiamento..qui non si molla!!
Ma sai che anche qui a Khartoum ho visto una Mercedes Classe A!?!? Dico...con tutti i problemi che hanno vanno anche a prendersi ste macchine del cavolo!!

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