Iniziò tutto esattamente un anno fa.
365 giorni.
Ho fatto tanta strada, respirato sabbia, ho cercato di sorridere il più possibile, di prendermi cura, di divertire e divertirmi, ho visto tanti cuori malati e tanti aggiustati, ho visto le sister crescere, sono venuto, andato e tornato e poi andrò ancora, ho anche pianto, mi sono incazzato (ma è una delle cose che non mi viene bene), ho conosciuto tante belle persone (kullu belle persone!), mi sono rotolato giù dalle dune e ho visto l'alba nel deserto, ho cercato di starle vicino, ho fatto un sacco di docce ai bimbi, ho preparato il caffè alle scrubb nurse e ai chirurghi, ho giocato a calcetto e ping pong, ho ballato e poi dormito sul roof, ho sudato tanto, ho fatto foto (ma non ditelo a nessuno..), ho cercato di essere e di fare tutto al meglio, ho fallito e sbagliato, ho tenuto un blog, ho suonato la chitarra, ho passato tante ore in ospedale, ho detto la mia opinione sulle cose, ho letto tanti libri, sono cambiato, ho cambiato 4 stanze, ho avuto la febbre e il cagotto, ho attaccato tante foto sul muro della camera, ho messo un sacco di ics sul calendario, ho firmato tante bandiere e accompagnato tanta gente all'areoporto, le persone giuste hanno accompagnato me all'areoporto, ho fatto il giardiniere, ho giocato con l'aquilone a Mayo e nel prato dell'ospedale, ho rivisto bambini e adulti ritornare in ospedale al follow-up e li ho salutati, sono stato fin sulla luna e poi sono scivolato su una banana, ho visto le baracche e il campo profughi, una volta ho visto anche dei posti di blocco, ho sentito le storie più strane, ho cercato di imparare i nomi di tutti (ma non ci riesco), ho augurato la pace a tutti quelli che ho incontrato, non mi sono sentito all'altezza, ho parlato di me e ho ascoltato gli altri, sono ingrassato e poi dimagrito, un pochino sono anche migliorato (un pochino, non troppo), ho amato, ho colorato in playing-room, ho cucinato, ho fatto capoeira (in Sudan!?!) e ginnastica, ho "preso in prestito" un materasso da una stanza e ci hanno cazziati, ho preso un sacco di pazienti dalla sala e qualcuno l'ho anche preparato sul tavolo operatorio, una volta ho provato anche a passare i ferri, ho pensato tanto a lei, ho mangiato tanto shish kebab, mi sono preoccupato, ho fatto fathur fuori dall'ospedale, sono diventato amico di un dervishi, ho chiaccherato tutta notte sdraiato sul letto, ho dato cefazoline, coumadin, ranitidine e adriiiinaline a tanti pazienti, ho lottato contro le formiche, ho guardato le stelle, mi sono chiesto perchè, ho rianimato, ho pregato, ho ascoltato l'Ipod sul transport, ho spedito qualche regalo, ho visto delle tempeste di sabbia e la stagione delle pioggie, ho chiesto aiuto, mi hanno regalato le bolle di sapone, mi sono fatto tante domande e sto ancora cercando di darmi le risposte, ho ascoltato Davide VdS e i Pink Floyd, ho guardato tanta gente negli occhi, ho passato notti in bianco, ho fatto fatica, sono stato contento, ho pensato che non cambierà mai niente, ci ho creduto, ho visto l'Inter su AlJazeera vincere lo scudetto, ho sentito accenti milanesi, bergamaschi, bresciani, veneti, piemontesi, romani, umbri, marchigiani, toscani, emiliani, modenesi, bolognesi, pugliesi, siciliani, genovesi, ecc..., ho imparato qualche parola di arabo e a contare fino a dieci,...
E non è ancora finita.
11 lug 2008
365
by Andriiia alle 23:35
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2 commenti:
hai scritto con la pancia...e quando lo fa una persona pulita come te è piacevolissimo leggere, rileggere e rileggerti ancora.
Grazie Andria, di tanto.
N.
ciao Maro o superMaro siamo qua in quattro vicini vicini vicini a te; il Gianni vuole venire lì a fare le foto e io e Maro brother andiamo a Cuba...Alberto parla sempre...ci manchi un casino e siamo felici di essere lì attraverso le tue parole che sciolgono i nostri cuori. Un bacione da tutti noi del venerdì continua a scrivere per tutti noi.
ciao.
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