Ieri sera mi sveglio verso le 18.00 per poi andare a fare la notte in ospedale...e siccome era ancora un po' presto decido di fare qualche foto dalla finestra, giusto per farvi avere un'idea di quello che che c'è qua attorno.
La foto è stata scattata alle 18.14...ed era tutto tranquillo..il sole era appena tramontato, niente vento, ancora tanto caldo.
Tempo 10 minuti diventa tutto buio in una manciata di secondi..scosto le tende per guadare cosa diavolo stava succedendo ed il panorama era questo.
Ore 18.36.
"Fy habub"...è la tempesta di sabbia...
"Ma kabir habub"...non è una tempesta grande...se ne sono viste di peggio.
E allora di corsa a chiudere tutto, a spegnere i ventilatori e i condizionatori che tirano dentro una sabbia rosa finissima, impalpabile, praticamente talco, o cipria, che si deposita su tutto...sul pavimento, sui mobili, sulla cucina, sui letti...
Alle 19.15 sono fuori in strada che aspetto il transport per andare in ospedale a lavorare...davanti a me un panorama surreale; sabbia ovunque, il sole ormai definitivamente scomparso che lascia tutto in una penombra sfumata e dai contorni indefiniti.
E in mezzo a questa nebbia densa che ad ogni respiro ti entra fastidiosamente in bocca e nei polmoni, trafitta ogni tanto dai fari di una macchina o di un rascia di passaggio, gli altoparlanti del minareto spargono assieme alla sabbia la voce metallica del muezzin che chiama la preghiera della sera.
Immediatamente, sparsi qua e là in tutto lo spiazzo davanti casa, una decina di figure in jalabia bianca, quasi fantasmi, o anime, iniziano la loro preghiera guidati dal canto e circondati da qualche donna e da qualche bambino che abitano le baracche qua attorno, e che, indifferenti alla sabbia, alle preghiere e a me che li sto a guardare continuano a preparere la cena sul fuoco acceso a fatica pochi minuti prima.
La foto è stata scattata alle 18.14...ed era tutto tranquillo..il sole era appena tramontato, niente vento, ancora tanto caldo.
Tempo 10 minuti diventa tutto buio in una manciata di secondi..scosto le tende per guadare cosa diavolo stava succedendo ed il panorama era questo.
Ore 18.36.
"Fy habub"...è la tempesta di sabbia...
"Ma kabir habub"...non è una tempesta grande...se ne sono viste di peggio.
E allora di corsa a chiudere tutto, a spegnere i ventilatori e i condizionatori che tirano dentro una sabbia rosa finissima, impalpabile, praticamente talco, o cipria, che si deposita su tutto...sul pavimento, sui mobili, sulla cucina, sui letti...
Alle 19.15 sono fuori in strada che aspetto il transport per andare in ospedale a lavorare...davanti a me un panorama surreale; sabbia ovunque, il sole ormai definitivamente scomparso che lascia tutto in una penombra sfumata e dai contorni indefiniti.
E in mezzo a questa nebbia densa che ad ogni respiro ti entra fastidiosamente in bocca e nei polmoni, trafitta ogni tanto dai fari di una macchina o di un rascia di passaggio, gli altoparlanti del minareto spargono assieme alla sabbia la voce metallica del muezzin che chiama la preghiera della sera.
Immediatamente, sparsi qua e là in tutto lo spiazzo davanti casa, una decina di figure in jalabia bianca, quasi fantasmi, o anime, iniziano la loro preghiera guidati dal canto e circondati da qualche donna e da qualche bambino che abitano le baracche qua attorno, e che, indifferenti alla sabbia, alle preghiere e a me che li sto a guardare continuano a preparere la cena sul fuoco acceso a fatica pochi minuti prima.
1 commento:
Scusa, 20 minuti dopo e il cane in primo piano è sempre nella stessa identica posizione?? Mi sa di falso...
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