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29 nov 2007

Anche questo è Sudan

La Repubblica, martedì, 27 novembre 2007

Chiama l'orsacchiotto Maometto, maestra inglese rischia 40 frustate

Gli islamici la difendono, «E' un'esagerazione»

MILANO - Rischia quaranta frustate in pubblico l'insegnante britannica arrestata in Sudan per aver permesso che ai suoi allievi di sei e sette anni di chiamare 'Maometto' un orsacchiotto di pelouche. L'accusa è di vilipendio del profeta musulmano. Ma alcuni nomi importanti nel mondo islamico britannico, scrive il Mirror on line, si sono schierati dalla parte di Gillian Gibbons, 54 anni e due figli, criticando duramente l'arresto e definendolo un'esagerata e ridicola reazione. Lo scrittore e psichiatra Russel Razzaque sostiene che "tutto ciò va oltre ogni immaginazione".

Shahid Malik, primo politico musulmano ad avere assunto un incarico ministeriale nel governo britannico, afferma: «Sono disgustato. Si tratta di un terribile errore. Non credo ci fosse malizia» nel nome scelto dai ragazzini. Ma anche Robert Boulos, direttore di un liceo di Khartoum, si è indignato: «E' stato un errore innocente. La signora Gibbons non avrebbe mai insultato l'Islam».

L'incidente è avvenuto in settembre. Gillian stava parlando ai suoi scolari di animali e piante, una classe mista di bambini cristiani e musulmani di 6 e 7 anni. Chiese a una bambina di portare in classe il suo orsacchiotto a cui i compagni avrebbe dato un nome. Attraverso una votazione fu scelto 'Maometto' da 20 bambini su 23. Poi ogni bambino avrebbe portato a casa l'orsetto per un week end tenendo un diario su cosa avrebbe fatto con il nuovo compagno. Il titolo del diario era "Il mio nome è Maometto". Il quaderno è finito nelle mani di alcuni genitori, poco propensi all'utilizzo spensierato del nome del profeta, che hanno avvertito la polizia.

Da Repubblica.it

La stessa notizia su BBC Africa.

E invece ieri sera il Corriere della Sera ha pensato bene di pubblicare questo pensiero di Michele Farina...probabilmente avevano uno spazio bianco e non sapevano come riempirlo.. Se ci avessero messo una foto sarebbe stato meglio..

Corriere della Sera, mercoledì, 28 novembre 2007

Italiano di Khartoum batti un colpo

Dalla cella l’insegnante Gillian Gibbons non vede l’albergo più bello di Khartoum, costruito dalla Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna per il governo genocida sudanese. Non vede l’ospedale più all’avanguardia, il centro Salam di Emergency che giustamente festeggia il 300esimo intervento e il cuore rinato di Fahima, 20 anni e 34 chili. Certo ognuno deve fare il suo mestiere: Gino Strada operare, i cementisti cementare. Ma la storia di un’insegnante che rischia 40 frustate per un equivoco assurdo forse meriterebbe un’invasione di campo, un gesto puerile: un’ora di braccia conserte dei nostri scalpellini al cantiere dell’hotel La Vela, un messaggino sul sito Internet sotto «W Fahima»: «Liberate Gillian».

Michele Farina


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